“ | Ho perso qualcosa a cui prima tenevo. Ora tutto ciò che ho sono ricordi del passato. Dei bei tempi andati...
- Carol ad Alex |
” |
Carol Doyle è un personaggio di Silent Hill: Homecoming, una donna misteriosa che si trova nella Stanza 301 del Grand Hotel. Ella chiede ad Alex Shepherd di riportarle i suoi "ricordi", ossia delle foto di tre diverse location: del Parco Divertimenti Lakeside, dell'Ospedale Alchemilla e del Lago Toluca.
Una volta aver trovato i tre ricordi e averli riportati alla donna, il protagonista otterrà una chiave che servirà ad aprire una porta che consentirà al giocatore di proseguire la sua avventura. Anche se non è possibile vedere il suo volto, la sua voce sembra appartenere ad una donna calma e molto triste.
Alcuni documenti sparsi per l'hotel rivelano che Carol è la vedova di Clayton Doyle, un impiegato della struttura. Mentre l'uomo era malato e sul punto di morte, Carol ha avuto una relazione con il sindaco Sam Bartlett.
Poiché ella afferma di "aver perso qualcosa a cui teneva" e di desiderare "ricordi dei bei tempi andati", suggerisce che Carol sia in lutto per la morte del marito. Il fatto che si nasconde dietro una porta implica invece la vergogna che prova per averlo tradito.
Curiosità[]
- Carol si nasconde dietro una porta e non verrà mai vista dal protagonista proprio come accade con Ernest Baldwin in Silent Hill 2.
- Il nome Carol potrebbe essere un allusione alla sua passione per il canto, infatti la parola "carol" in italiano significa "canto". Il cognome Doyle invece è molto probabilmente un riferimento ad Arthur Conan Doyle, autore de Il Mondo Perduto da cui è stato tratto il mostro Air Screamer.
- La canzone che Carol canticchia tra sé e sé è la ninna nanna di Johannes Brahms.
- Carol possiede la chiave della Stanza 306, ma non si sa come ha fatto ad averla e perché ce l'ha lei. Probabilmente era la stanza in cui passava del tempo con Sam Bartlett.
- E' possibile che anche Carol sia deceduta e che sia il suo spirito a parlare con Alex. Ciò è supportato dal fatto che ella non si mostrerà mai al protagonista e che non riesce a ricordare molte cose, tra cui il perché si trova ancora nell'hotel. Si dice che quando una persona che in vita si è macchiata di un grosso peccato (nel caso di Carol è l'adulterio) muoia, il suo spirito è destinato a rimanere dove il peccato è stato commesso e a ricordare il male che esso ha causato. E' strano che Carol non riesca a ricordare né perché si trova ancora nell'hotel né dove si trovano i ricordi che si è lasciata alle spalle, ed è soprattutto strano trovare un essere umano ancora in vita in un edificio abbandonato come il Grand Hotel e che si trova, in questo caso, nella dimensione del mondo nebbioso: è altamente probabile quindi che Carol sia morta.
- Anche se non si sa chi sia la doppiatrice di Carol, la sua voce assomiglia molto a quella di Elizabeth Lambert, che ha dato la voce a Margaret Holloway e Lillian Shepherd.